Un tempo questa osteria era sita in Via Ristori ed era il ritrovo degli amanti dell’arte venatoria.
Da cinquant’anni, poi, l’“Antica Osteria Alla Speranza” si è trasferita in Foro Giulio Cesare, nel palazzo che ospita anche, oggi come allora, la Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione. Da qui ha costruito una solida colonna nella tradizione della cucina e della ristorazione friulana.
Negli anni Sessanta fu tra le poche a mantenere il suo stile di osteria, accogliendo tra le sue mura generazioni di Cividalesi, come politici, artisti, uomini di cultura. A quell’epoca e per lungo tempo, l’anima dell’osteria fu la titolare Dina Marangoni, che era famosa nel preparare in maniera perfetta vari piatti tipici, tra cui le trippe, che erano tra i classici del menù: d’obbligo venire a mangiarle qui nella tradizionale cena della vigilia di Natale.
La sede, che un tempo ospitava della Scuola Arti e Mestieri, recava degli affreschi. Fu questo che diede lo spunto ai titolari, negli anni seguenti di concedere tre pareti ai pittori Giacomo Bront, Guido Tavagnacco, Aldo Colò, che spesso erano tra gli avventori della Speranza. Si realizzò così la decorazione dell’interno.
Oggi questa tradizione è riposta nelle buone mani di Bruno Mingolo, che cerca di conservare le forme e lo spirito dell’Antica Osteria.