poesia dell'essere
da essere a rappresentare
esisto se mi vedi
ci sono se in te mi rispecchio
l'essere che raggiunge il rappresentare
Manifestare se stessi nel gioco della rappresentazione è un arte antichissima che ci sta a fianco nella nostra vita, ce ne accorgiamo troppo poco, e spesso solo nel breve periodo in cui siamo padri o madri e vediamo i figli nei primi mesi e anni di vita...Infatti solo i bambini la sanno fare, a modo loro certo, e man mano che crescono la perdono quest'arte, rinchiudendosi in forme, gli adulti, che chiamiamo carattere ruoli sociali o identità; tutte definizioni usate come appigli per una paura del tutto scorre che volenti o nolenti ci appartiene come sistema dimensionale dell'essere carne... Si può smontare quella macchina per andare a ricercare il suo centro motore e il suo carburante? Si che si può e ci sono varie modalità, alcune dette anche "tecniche" che poi servono in pratica ad andare a scovare la creatività celata in ciascuno ...
L'artista riconosce ciò che manca, lo fa emergere: lo disincrosta dai pregiudizi, lo denuda, lo mette in luce...Ciò che manca può essere una denuncia, a volte una risata, a volte bisogna scovare i falsi idoli...a volte... beh ogni volta sarà diverso e in movimento..anche l'arte chiede forme, però si trova nella paradossale condizione di doverle costruire per distruggerle e rinnovarsi..
Invece di addentrarci in questioni di senso e direzione dell'arte, domande che spesso appassionano non a solo artisti ma anche critici intellettuali filosofi ci conviene riferirci agli oggetti-soggetti. Cominciamo dunque con l'occuparci degli esseri umani e di quella strana arte abilità che è il teatro, a partire dalla presenza... non già la generica capacità o abilità di trasmettere o comunicare cerchiamo, ma il fatto di svelare qualcosa di nascosto, sepolto dalle urla o dal chiacchiericcio, sepolto dalle convenzioni inevitabili quanto mortali, sepolto dal sorriso di chi non ricorda il nome dopo che sei stato presentato attraverso una cosa sacra come una stretta di mano. Qualcosa di misterioso che a volte si annida nel noto o arcinoto per poi svelarci che non era tale... A volte serve silenzio e lentezza, a volte velocità e caos...non ci si ferma al guado si attraversa il fiume senza farsene trascinare...
CLAUDIO DE MAGLIO
Attore, regista, drammaturgo: abita e percorre la scena da diversi punti di vista e ne ha conosciuto direttamente, prima che analizzato, i vari linguaggi.
I contorni della metaforica mappa geografica della sua formazione racchiudono grandi nomi del Teatro, della Danza e del Mimo nella scena contemporanea (dalla Scuola Nuova Scena di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone a Eduardo De Filippo, Carolyn Carlson, Alwin Nikolais e molti altri...) lungo una direttrice che collega il corpo alla voce, o meglio concepisce l’attore come organicità. Dopo esperienze come attore e danzatore in Italia e all'estero, tra le quali la compagnia fondata da Jean Paul Denizon (già attore e aiuto di Peter Brook) con cui ha recitato nel mitico Bouffes du Nord di Parigi approda alla direzione della Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine ideando un progetto didattico che nel corso degli anni – grazie a collaborazione con grandi pedagoghi della scena europea e internazionale – cresce e si innova in continuazione
La conoscenza delle tecniche espressive si è allargata alla Commedia dell’Arte, vale a dire il nucleo base della tradizione attoriale italiana, di cui è diventato uno specialista.Tiene seminari, master classes, regie in Italia e all'estero ultimo lavoro: Coach messinscena allo spettacolo Pagliacci di Leoncavallo al Galina Vishnevskaya Opera Centre di Mosca - ottobre 2014.
ORARI:
SABATO: dalle ore 15.00 alle ore 19.00
DOMENICA: dalle ore 10.00 alle ore 13.00/ dalle ore 14.00 alle ore 17.00
Durante la pausa pranzo di domenica, la compagnia Arearea mette a disposizione un buffet
COSTI:
Il weekend di studio costa 110.00 euro
Tessera Associativa OBBLIGATORIA: 15.00 EURO
Per prenotarsi scrivere a:
lostudio@arearea.it