Sabato 11 e 18 aprile, ore 20.30
Domenica 12 e 19 aprile, ore 17.30
MERCOLEDI'
di Pino Roveedo
Vecchi sul palco… la paura di restare soli, di essere abbandonati al niente, di non essere più capiti perché si parla ormai una lingua diversa dagli altri. E diventare vecchi e stanchi con la voglia di vivere e l’impossibilità di farlo perché gli sbagli fatti con lui, con lei, con tuo figlio, con tua figlia te l’hanno portata via questa voglia. Guardare e guardarsi in una lingua nostra, un magnifico accento di Trieste. Ascoltare volgarità leggere che in una scuola la buona educazione non fa dire se non tra i denti. Occhi diversi, vissuti, che raccontano senza raccontare di sé, ma che fanno pensare e che soprattutto ti guardano quando parli loro. La storia dei maledetti mercoledì di Miro e della sua incorniciata Maria e di Federico e Jole è storia vissuta. Si ride delle battute, delle espressioni, della stupida dolcezza di Miro, della boria triste di Federico, della solitudine acida di Jole e della voglia di vivere spezzata di Maria. Si ride, sì, ma dietro c’è una grande tristezza, una grande malinconia: solitudini diverse, sfogate in modo diverso, scacciate in modo diverso, maledette in modo diverso. Questo è un tipo di teatro di cui è difficile dare una definizione, se non quelle che si danno col cuore. Si può solo raccontare la risata strappata dalle battute, la lacrima in gola per quella struggente malinconia che la solitudine ti lascia dentro. Ti senti un po’ più umano quando provi delle emozioni ed è per questo che questo tipo di teatro avrà sempre degli spettatori e andrà sempre a fondo nelle anime di chi guarda. Anche se c’è solo un piccolo spiraglio…