COMUNICATO STAMPA
XVII EDIZIONE DELLA MOSTRA DI PITTURA LA BELLEZZA PER LA BONTÀ – L'ARTE AIUTA LA VITA
Dal 29 ottobre 2016 al Castello di Duino
Apre sabato 29 ottobre alle ore 11 al Castello di Duino la XVII edizione della mostra d'arte intitolata La bellezza per la bontà, l’arte aiuta la vita, organizzata a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, istituito da Aldo e Donatella Pianciamore, e curata dall’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà l’esposizione. Alla rassegna, visitabile fino al 13 novembre e accompagnata da un esaustivo catalogo, prendono parte 26 artisti tra pittori triestini, di altre città italiane e stranieri (orario di apertura del Castello).
Dal 16 al 27 novembre la mostra sarà visitabile alla Sala del Giubileo (riva 3 novembre 9, inaugurazione ore 18).
Espongono Paolo Barducci, Diana Bosnjak, Valérie Brégaint, Nora Carella, Bruna Daus, Elsa Delise, Fulvio Dot, Giovanni Duiz, Carla Fiocchi, Holly Furlanis, Paolo Guglielmo Giorio, Paola Martinella, Nadia Moncheri, Claudio Nevyjel, Giulia Noliani, Megi Pepeu, François Piers, Marta Potenzieri, Alice Psacaropulo, Svyatoslav Ryabkin, Carlo Sini, Erika Stocker, Roberto Tigelli, Fabio Vascotto, Livio Zoppolato, Serena Zors (info 335 6750946).
Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, ha il pregio di riassumere attraverso le opere di 26 artisti, realizzate secondo tecniche diverse - dalla pittura a olio su tela o faesite, all’acrilico, alla tecnica mista, alla tempera su tavola, faesite, carta e tela; al collage, al gesso, all’acquarello, al pennarello, al pastello su carta; all’acquaforte, agli acrilici su tela, al disegno a matita - un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e all’estero. Inoltre, come in molte delle scorse edizioni, alla consueta e prestigiosa sede espositiva del Castello di Duino, si affianca anche quella della Sala del Giubileo.
Gli artisti presenti seguono per la maggior parte due percorsi creativi: i più sono orientati a un’interpretazione della realtà arricchita sovente da suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali, altri seguono invece il filone narrativo, legato alla figurazione tradizionale. Al primo gruppo appartengono la figurazione onirica e fortemente surreale di Serena Zors Breuer, affascinante e poliedrica artista triestina attiva da decenni a Monaco di Baviera, e la coraggiosa, multiforme e variegata ricerca d’avanguardia di Erika Stocker Micheli, pittrice austriaca che vive e opera da molto tempo a Trieste, fungendo da raccordo con la migliore cultura artistica contemporanea del suo paese. E che presenta in quest’occasione la propria icona personale, in cui si collegano medicina e pittura. Del filone dei sognatori fanno parte pure il ricco immaginario di Fulvio Dot che, nell’opera esposta, ci consegna una Venezia fragile, interpretata con misura ed eleganza secondo un lessico prettamente contemporaneo, e la pittura delicata, lirica e luminosa di Giulia Noliani Pacor; mentre appare molto personale ed evocativo il lavoro a tecnica mista di Megi Pepeu.
Alla figurazione fantastica e onirica fanno capo anche Paolo Barducci che, attraverso una tecnica mista, ludicamente illuminata da elementi inseriti a collage, visualizza con un pizzico di delicata ironia il significato delle ore, “lunghe nel soffrir, brevi nel giorno”, e il pittore ucraino Svyatoslav Ryabkin, che raffigura e interpreta con morbida tenerezza secondo un linguaggio espressionista figurativo, un dolce mondo di favola, popolato di nuvole, pesci e gatti, motivi ricorrenti del suo immaginario. All’universo lirico di questi due artisti si può accostare quello, altrettanto poetico e quasi fantasmico del triestino Fabrizio Vascotto, che con sensibilità ed efficacia sa fissare sulla tela uno stato d’animo. Il viaggio nella poetica espressionista prosegue con la francese Valérie Brégaint, che dipinge elementi simbolici e allusivi all’immagine, come fossero sogni leggeri, sospesi tra gestualità, segno, materia e un delicato cromatismo. Vi si possono accostare l’intuizione pittorica originale e fantastica di Bruna Daus Medin, il gesto creativo vitale e luminoso della friulana Paola Martinella e l’affabulazione fantastica e materica di Paolo Guglielmo Giorio.
Al filone espressionista figurativo fanno riferimento pure l’intensa ricerca cromatica e luministica di Nora Carella, presente con un interessante vetro dai colori accesi, e quella di Elsa Delise, espressionista di grande qualità, al limitare dell’astrazione, la quale propone una composizione di delicata suggestione che lascia spazio a molteplici interpretazioni, mentre Roberto Tigelli dedica a Trieste un’intensa interpretazione implementata dal collage. Di forte impatto emozionale e sempre appartenente al filone dell’espressionismo figurativo, è l’opera della pittrice Diana Bosnjak che, nata a Sarajevo e laureata in architettura a Zagabria, è pure una valente scrittrice. Sempre nello stesso ambito stilistico Nadja Moncheri propone una pittura armonica e controllata, che interpreta con capacità di sintesi il respiro del mondo naturale. Autore di una figurazione del tutto personale è il triestino Claudio Nevyjel, nella cui pittura di gran qualità risuonano gli echi della forza segnica e cromatica, tesa all’affondo psicologico, propria dell’espressionismo tedesco. François Piers dona invece con molta eleganza al paesaggio il proprio talento naturale, il sottile senso poetico che sottende la sua arte e la sua professionalità nel declinare l’acquerello, tecnica pittorica fra le più difficili poiché non ammette ripensamenti.
Al filone più propriamente narrativo e legato alla figurazione più tradizionale appartiene invece Alice Psacaropulo, presente con una delicata e intensa opera degli anni giovanili di gusto appunto prettamente figurativo, premessa alle molteplici sperimentazioni linguistiche perseguite dalla pittrice nel corso della sua lunga attività artistica. Il taglio narrativo è abbracciato anche dalla monfalconese Carla Fiocchi, che dipinge con delicato sentire delle luminose vele al vento, tematica abbracciata anche dal pittore istriano Livio Zoppolato, che le rappresenta con eleganza attraverso un lieve e luminoso colorismo. Secondo l’indirizzo figurativo si esprimono pure Holly Furlanis, deliziosa autrice di una pittura di taglio decorativo dal vivo colorismo, e Marta Potenzieri Reale, che ci offre una puntuale e rasserenante interpretazione del paesaggio toscano, mentre Carlo Sini narra l’ambiente californiano attraverso un brillante cromatismo. Last but not least - conclude Accerboni - ritroviamo Giovanni Duiz, artista dai toni nitidi e luminosi, che dipinge un’interpretazione algida e razionale, ma al tempo stesso sognante, della casa carsica, secondo un esempio di pittura basata sulla precisione del disegno e sull’impiego sapiente e intimo del colore.
DOVE / QUANDO / ORARIO:
Castello di Duino (Trieste): 29 ottobre - 13 novembre 2016 / orario di apertura del Castello
Sala del Giubileo a Trieste (Riva 3 Novembre, 9) 16 - 27 novembre 2016 / orario tutti i giorni ore 10 - 12 / 16 - 19.30
CATALOGO: sì
A CURA DI: Marianna Accerboni
INFO: 3356750946
Con cortese preghiera di pubblicazione/ diffusione