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Tra terra e mare

Tra terra e mareA

Questa pagina รจ scaduta il 15/05/2015


COMUNICATO STAMPA

Da sabato 2 Maggio 2015 il pittore Giovanni Centazzo alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste

Sabato 2 maggio 2015 alle 18 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (Piazza Vecchia 6) avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale del pittore Giovanni Centazzo, intitolata Tra terra e mare, che sarà presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni: in mostra quasi una trentina di opere realizzate a olio su tela prevalentemente nel 2015. (fino al 15 maggio/ orario: feriali 10.00 - 12.30 e 17.00 - 19.30 / festivi 10.00 - 12.00 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso).

Un’interpretazione del tema prediletto del paesaggio, molto personale, delicata, intensa e idealizzata nel suo aspetto più intenso e luminoso: così - scrive Accerboni - Giovanni Centazzo ha costruito nel corso del tempo il proprio linguaggio pittorico, intriso di soluzioni e intrecci cromatici dinamici e coinvolgenti come l’onda del mare e la forza del vento. Un lieve simbolismo fantastico accentua lo slancio del suo gesto pittorico, veemente e istintivo, ma venato di dolcezza; mentre i toni brillanti delle diverse sfumature di colore, volutamente non sempre aderenti al reale, donano un tocco di sottile narrazione onirica al dipinto, in cui spesso il paesaggio appare intriso di una sobria vena favolistica.
Così tra sogno e realtà, l’espressionismo figurativo di Centazzo ci accompagna alla scoperta del silenzio dei Magredi, che incontriamo nel Pordenonese: spazi singolari, silenziosi, deserti e incontaminati, una sorta di avanterra alpino costituito da depositi alluvionali, siti nella parte occidentale dell’alta pianura friulana, incorniciata da grandi varietà di flora, dove le acque dei torrenti Cellina e Meduna sprofondano nella falda acquifera.
La pittura di Centazzo ci racconta però anche l’acqua dei fiumi, il mare e il Carso, colti dal pennello dell’artista con assoluta padronanza tecnica, grande sensibilità e capacità di rappresentare la bellezza della luce, che - conclude Accerboni - scaturisce da accostamenti cromatici decisi, a volte così intensi da rammentare la poetica dei Fauves.

Giovanni Centazzo (Maniago, Pordenone 1942), paesaggista appassionato, tra i più interessanti del panorama nazionale, nel corso della sua fortunata carriera è presente, sempre su invito, a numerose manifestazioni di prestigio, fra cui nel ’74 la XIV Biennale d’Arte figurativa di Imola con i più significativi maestri italiani, nel ’77 al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, con i maestri delle Tre Venezie alla IV Biennale Triveneta delle Arti a Villa Simes Contarini di Piazzola del Brenta (PD), al Municipio di Venzone per più edizioni della Mostra della Pittura e della Grafica contemporanea. Nel ’92 vince a Treviso il 1° Premio e la Grolla d’oro del XXVII Premio internazionale di Pittura e Scultura.
Nel ’94 espone su invito una personale al National Museum of Fine Arts della Valletta, evento inserito fra le manifestazioni ufficiali dello Stato di Malta. Riceve, per meriti artistici, una targa della Provincia di Venezia. Nel 1998, invitato dal Comune di Majano, celebra con il patrocinio della Provincia di Udine, il 30° dell’attività artistica con una mostra e una monografia presentate dal poeta friulano Domenico Zannier. Nel 1999 viene invitato dal critico Paolo Rizzi a esporre all’Arte Fiera di Padova nella sezione speciale da lui curata e intitolata Il Paesaggio nella pittura Veneta del ’900. Nel 2002 riceve per meriti artistici il sigillo della Provincia di Pordenone. È invitato dal Comune di Caltanissetta ad allestire una personale nel Palazzo del Carmine; il critico Ferdinando Anselmetti lo inserisce nel volume Quelli che contano edito da Marsilio e lo invita con i nuovi maestri italiani alle mostre delle Gallerie Cassiopea e Cà d’Oro di Roma. Nel 2004 il critico Giancarlo Romiti lo invita con otto artisti Nazionali al Premio Anusc’arte di Castel S. Pietro Terme (BO), dove vince il 1° premio e la medaglia d’oro.
La sua documentazione artistica si trova all’Archivio Storico della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma e alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia. Nel 2009 al castello di Rive d’Arcano gli viene assegnato il premio Merit Furlan. Nel 2012 espone, su invito, una personale al Palazzo del Consiglio Regionale di Trieste, su invito. È stato invitato dal Comune di Treviso a esporre con una personale nel Palazzo Scotti.
Nel corso dei suoi quarant’anni di pittura ha tenuto 120 personali, sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

DOVE: Galleria Rettori Tribbio · Piazza Vecchia 6 · Trieste
QUANDO: 2 · 15 maggio 2015
ORARIO: feriali 10.00 · 12.30 e 17.00 · 19.30 / festivi 10.00 · 12.00 / venerdì pomeriggio e lunedì chiuso
A CURA DI: Marianna Accerboni
CATALOGO: no
INFO: 335 6750946

Con cortese preghiera di pubblicazione / diffusione
COMUNICATO STAMPA

Da sabato 2 Maggio 2015 il pittore Giovanni Centazzo alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste

Sabato 2 maggio 2015 alle 18 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (Piazza Vecchia 6) avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale del pittore Giovanni Centazzo, intitolata Tra terra e mare, che sarà presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni: in mostra quasi una trentina di opere realizzate a olio su tela prevalentemente nel 2015. (fino al 15 maggio/ orario: feriali 10.00 - 12.30 e 17.00 - 19.30 / festivi 10.00 - 12.00 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso).

Un’interpretazione del tema prediletto del paesaggio, molto personale, delicata, intensa e idealizzata nel suo aspetto più intenso e luminoso: così - scrive Accerboni - Giovanni Centazzo ha costruito nel corso del tempo il proprio linguaggio pittorico, intriso di soluzioni e intrecci cromatici dinamici e coinvolgenti come l’onda del mare e la forza del vento. Un lieve simbolismo fantastico accentua lo slancio del suo gesto pittorico, veemente e istintivo, ma venato di dolcezza; mentre i toni brillanti delle diverse sfumature di colore, volutamente non sempre aderenti al reale, donano un tocco di sottile narrazione onirica al dipinto, in cui spesso il paesaggio appare intriso di una sobria vena favolistica.
Così tra sogno e realtà, l’espressionismo figurativo di Centazzo ci accompagna alla scoperta del silenzio dei Magredi, che incontriamo nel Pordenonese: spazi singolari, silenziosi, deserti e incontaminati, una sorta di avanterra alpino costituito da depositi alluvionali, siti nella parte occidentale dell’alta pianura friulana, incorniciata da grandi varietà di flora, dove le acque dei torrenti Cellina e Meduna sprofondano nella falda acquifera.
La pittura di Centazzo ci racconta però anche l’acqua dei fiumi, il mare e il Carso, colti dal pennello dell’artista con assoluta padronanza tecnica, grande sensibilità e capacità di rappresentare la bellezza della luce, che - conclude Accerboni - scaturisce da accostamenti cromatici decisi, a volte così intensi da rammentare la poetica dei Fauves.

Giovanni Centazzo (Maniago, Pordenone 1942), paesaggista appassionato, tra i più interessanti del panorama nazionale, nel corso della sua fortunata carriera è presente, sempre su invito, a numerose manifestazioni di prestigio, fra cui nel ’74 la XIV Biennale d’Arte figurativa di Imola con i più significativi maestri italiani, nel ’77 al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, con i maestri delle Tre Venezie alla IV Biennale Triveneta delle Arti a Villa Simes Contarini di Piazzola del Brenta (PD), al Municipio di Venzone per più edizioni della Mostra della Pittura e della Grafica contemporanea. Nel ’92 vince a Treviso il 1° Premio e la Grolla d’oro del XXVII Premio internazionale di Pittura e Scultura.
Nel ’94 espone su invito una personale al National Museum of Fine Arts della Valletta, evento inserito fra le manifestazioni ufficiali dello Stato di Malta. Riceve, per meriti artistici, una targa della Provincia di Venezia. Nel 1998, invitato dal Comune di Majano, celebra con il patrocinio della Provincia di Udine, il 30° dell’attività artistica con una mostra e una monografia presentate dal poeta friulano Domenico Zannier. Nel 1999 viene invitato dal critico Paolo Rizzi a esporre all’Arte Fiera di Padova nella sezione speciale da lui curata e intitolata Il Paesaggio nella pittura Veneta del ’900. Nel 2002 riceve per meriti artistici il sigillo della Provincia di Pordenone. È invitato dal Comune di Caltanissetta ad allestire una personale nel Palazzo del Carmine; il critico Ferdinando Anselmetti lo inserisce nel volume Quelli che contano edito da Marsilio e lo invita con i nuovi maestri italiani alle mostre delle Gallerie Cassiopea e Cà d’Oro di Roma. Nel 2004 il critico Giancarlo Romiti lo invita con otto artisti Nazionali al Premio Anusc’arte di Castel S. Pietro Terme (BO), dove vince il 1° premio e la medaglia d’oro.
La sua documentazione artistica si trova all’Archivio Storico della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma e alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia. Nel 2009 al castello di Rive d’Arcano gli viene assegnato il premio Merit Furlan. Nel 2012 espone, su invito, una personale al Palazzo del Consiglio Regionale di Trieste, su invito. È stato invitato dal Comune di Treviso a esporre con una personale nel Palazzo Scotti.
Nel corso dei suoi quarant’anni di pittura ha tenuto 120 personali, sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

DOVE: Galleria Rettori Tribbio · Piazza Vecchia 6 · Trieste
QUANDO: 2 · 15 maggio 2015
ORARIO: feriali 10.00 · 12.30 e 17.00 · 19.30 / festivi 10.00 · 12.00 / venerdì pomeriggio e lunedì chiuso
A CURA DI: Marianna Accerboni
CATALOGO: no
INFO: 335 6750946

Con cortese preghiera di pubblicazione / diffusione

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